Il mese scorso entrambi i rami del parlamento irlandese avevano approvato il Protection of Life During Pregnancy Act, il primo riconoscimento dal punto di vista della legge per garantire la possibilità di abortire. Il dibattito era stato molto duro a dimostrazione di quanto l’argomento sia sentito nel paese. L’Irlanda era ancora uno dei pochi paesi europei dove l’aborto era del tutto vietato. Molto scalpore aveva fatto proprio pochi mesi fa il controverso caso di una donna di origine indiana che aveva chiesto di poter abortire perché temeva che la sua vita fosse a rischio. La donna era poi morta, senza poter abortire ma la vicenda non è mai stata chiarita del tutto. Gli attivisti pro aborto avevano approfittato del caso per alzare il tiro nella loro richiesta di legalizzare l’interruzione di gravidanza e alla fine il parlamento ha approvato una legge che permette di abortire in caso la vita della donna sia a rischio. Lo scorso venerdì è stato dunque portato a termine il primo aborto nella storia d’Irlanda riconosciuto anche dalla legge. Secondo quanto riportano i media inglesi, la donna aveva problemi tali da rischiare la vita se la sua gravidanza che durava da 18 mesi non fosse stata interrotta. L’interruzione è stata effettuata al National Maternity Hospital uno dei 25 ospedali irlandesi autorizzati a portare a termine l’aborto in casi analoghi. La legge è stata fortemente contestata dalla gerarchia ecclesiastica irlandese e da quella parte di popolazione ancora di fede cattolica, mentre gli abortisti criticano che la possibilità di abortire non sia maggiormente estesa ad esempio anche ai casi di violenza sessuale o anomalie del feto. Gli abortisti sostengono che solo nell’ultimo anno 4mila donne irlandesi si siano recate in Inghilterra per poter abortire. 



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