La faida senza patria di questi giorni, messa in pratica da alcuni estremisti musulmani, non sembra limitarsi alle violenze dedicate ai cristiani copti d’Egitto, tanto per citare un esempio. Ieri pomeriggio è stato postato su Youtube un filmato in cui tre siriani a bordo di un camion vengono uccisi da alcuni appartenenti di Al-Qaida. L’episodio si è verificato lungo le strade di collegamento interne in Iraq. Il motivo dell’esecuzione? L’appartenenza dei tre malcapitati a un diverso ramo dell’islam: lo sciismo. Nel video, un uomo della banda di integralisti del gruppo Isis (Islamic State in Iraq e Syria), si trova al bordo della strada e fa un cenno con la mano al camion per fermarlo. Subito dopo comincia una specie di interrogatorio ai conducenti riguardo le loro abitudini religiose per capire di che ceppo religioso fanno parte. Ben presto gli appartenenti della cellula legata ad Al-Qaida scoprono che i tre sono sciiti alawiti, lo stesso ramo musulmano del presidente siriano Bashar Al-Assad, che nel paese rappresenta una minoranza etnica. Questo però è solo il primo passo verso la condanna a morte. I malcapitati cominciano ad avere brutti presentimenti e a pensare che la tortura psicologica alla quale vengono sottoposti sia solo il preludio di una un finale tragico. Ai tre siriani vengono fatte domande che riguardano la lotta sunnita jihadista e alle quali non viene data nessuna risposta. Dopo essere stati disposti in riga nel mezzo della strada, vengono freddati con dei colpi dietro la nuca da colui che si è appena dichiarato difensore della legge, giuria, giudice e boia della condanna. Al canto di Allahu Akbar (Allah il grande), il terrorista continua a parare ai tre corpi siriani anche quando appare chiaro che sono già morti.



La persecuzione da parte di alcuni integralisti sunniti, nei confronti della minoranza sciita non sono certo una novità. I primi rappresentano circa il 90% del mondo musulmano, mentre i secondi meno del 10%. In diverse aree del medio oriente vi sono contrasti tra le due etnie: si pensi agli attentati in Iraq dove gli sciiti sono di poco superiori in numero rispetto ai sunniti. In Siria la situazione è precaria: la minoranza alawita del presidente è fortemente assediata dai ribelli, tra i quali sono presenti mercenari che fanno leva sulla diversità religiosa solo per accaparrarsi porzioni di potere nella Siria di domani. Anche in Afghanistan la distinzione tra i due ceppi è stata particolarmente cruenta, soprattutto durante il regime dei talebani: gli sciiti infatti, sono stati a lungo perseguitati e trattati in maniera subalterna dai conterranei sunniti al potere.



Questi spiacevoli episodi restano all’ordine del giorno e i video su Youtube sono ormai un’usanza consolidata tra gli estremisti legati ad Al-Qaida, un fenomeno difficile da sradicare poiché può vantare l’appoggio di cellule, disparse nei vari paesi del medio oriente e in Africa, difficili da individuare con precisione.

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