In attesa della risposta della Comunità internazionale, le potenze mondiali si preparano ad attaccare la Siria. Dopo le dure parole con cui il segretario di Stato americano John Kerry ha condannato l’utilizzo di armi chimiche da parte del regime siriano, l’emittente statunitense Nbc ha fatto sapere che l’intervento militare è ormai imminente: secondo fonti dell’amministrazione americana, il raid prenderà il via giovedì prossimo e durerà tre giorni. L’agenzia di stampa Reuters ha inoltre reso noto che l’opposizione siriana avrebbe consegnato alle potenze occidentali una serie di possibili obiettivi. Le forze armate britanniche, come è stato spiegato da Downing Street, “stanno mettendo a punto un piano di emergenza nell’eventualità di una risposta militare al presunto attacco chimico in Siria”, mentre da Parigi viene comunicato che “la Francia non verrà meno alle sue responsabilità per rispondere” alle azioni del regime di Assad. Diversa la posizione italiana, espressa di recente dal ministro degli Esteri Emma Bonino alle Commissioni Esteri congiunte: il nostro Paese, ha detto, “non prenderà parte a soluzioni militari al di fuori di un mandato del Consiglio di sicurezza dell’Onu”.



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