Mentre Siria e Iran minacciano, in caso di attacco delle forze occidentali, ritorsioni immediate su Israele, fonti di Gerusalemme annunciano di essere in possesso di telefonate degli ufficiali siriani il giorno del presunto attacco con armi chimiche. Telefonate intercettate dai servizi segreti israeliani in cui, viene detto, è evidente il panico degli ufficiali stessi nel momento in cui scatta l’attacco che ha fatto più di mille morti. Gli ufficiali a Damasco sono al telefono con il comandante dell’unità che dispone di armi chimiche: nelle loro voci si sente la paura mentre chiedono cosa sia esattamente successo. Queste telefonate proverebbero, nonostante i dubbi che ancora permangono che le armi chimiche siano state usate, mentre parte del comando militare siriano non ne era a conoscenza. In una telefonata infatti si sente un militare commentare: “E’ orribile, è una cosa stupida”. Secondo fonti americane, il bombardamento sarebbe stato effettuato unendo bombe di tipo tradizionali a bombe contenenti gas nervino, in modo da confondere sul tipo di arma realmente usata. La decisione ultima di scatenare un attacco del genere può essere stata presa solo dal presidente Assad. Domani intanto il governo americano dovrebbe rendere noti ufficialmente i risultati delle indagini per provare l’uso di armi chimiche. Dopo di che, si resterà in attesa della decisione di Obama se attaccare o no la Siria, come chiedono fortemente Francia e Regno Unito. Il presidente americano nelle ultime ore sembra mostrare indecisione, fonti dicono che le misure contro la Siria non necessariamente potrebbero essere militari. Il portavoce della Casa Bianca ha intanto detto che l’America non intende forzare un cambio di regime, cioè abbattere Assad per lasciare il potere ai ribelli: si sa che la gran parte di essi infatti è composta da islamisti fondamentalisti vicini ad Al Qaeda e all’Iran



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