C’è un’ombra imbarazzante sui movimenti gay tedeschi, come racconta un articolo del giornale Spiegel. Un’ombra che oggi viene taciuta ma che viene riportata alla luce da questo articolo. Negli anni 80 infatti alcune associazioni che lottavano per i diritti degli omosessuali formarono una sorta di alleanza con i sostenitori della pedofilia. L’articolo cita una intervista uscita nel luglio 1981 sulla rivista gay Rosa Flieder fatta a Olaf Stüben, ai tempi molto noto per il suo sostegno dichiarato alla pedofilia. In quella intervista dichiarava apertamente il diritto a riconoscere la pedofilia come qualcosa di sano e moralmente accettabile. Politicamente schierato a sinistra, Olaf Stüben dichiarava che l’innocenza adolescenziale che dovrebbe difendere i giovanissimi dal sesso, era solo una invenzione dei borghesi del primo capitalismo. L’articolo dello Spiegel spiega poi come questa intervista non fu un caso isolato: negli anni 70 e ancora negli anni 80 molte riviste di orientamento gay sostenevano e promuovevano il sesso con i bambini. Una di esse nel pubblicare un articolo sul tema con dichiarazioni di alcuni pedofili si intitolava: Non siamo stupratori di bambini. Ma non basta: viene poi detto come in caso un pedofilo si fosse trovato nei guai con la legge per la sua attività sessuale, veniva difeso da una associazione denominata “Avvocati omosessuali”. I casi testimoniati in questo articolo sono davvero tanti: in una pubblicazione a cura di una associazione gay, una intera pagina e mezza di essa è dedicata ai consigli da dare ai pedofili che si trovassero nei guai con la legge. E’ dalla metà degli anni 80 che i movimenti gay hanno finalmente cominciato ad allontanarsi dal mondo dei pedofili ma ancora nel marzo 1985 a un congresso del Partito dei verdi venne approvato un documento che chiedeva la legalizzazione di una sessualità definita non violenta tra adulti e bambini. Le polemiche che si aprirono dopo tale approvazione furono talmente forti che alle elezioni successive il Partito dei verid non riuscì a entrare in parlamento.