E’ stato condannato a morte l’ex maggiore americano Nidal Hasan, l’autore della sanguinosa strage avvenuta nel novembre del 2009 nella base militare di Fort Hood, in Texas. Erano cinquantadue anni che un soldato Usa non veniva condannato alla pena capitale e, di fatto, si tratta anche della prima condanna a morte negli Stati Uniti per un episodio di terrorismo dopo l’11 settembre. Dopo due ore di deliberazioni, i giudici della Corte marziale hanno stabilito la pena all’unanimità, ma sarebbe bastato un solo parere contrario affinché Hasan, rimasto impassibile durante la lettura della sentenza, venisse condannato all’ergastolo. Era il 5 novembre del 2009, quando l’ex ufficiale medico e psichiatra militare aprì il fuoco con un fucile mitragliatore all’interno dell’infermeria nella base di Fort Hood al grido di “Allah è grande”: le vittime furono 13, quasi tutte soldati, i feriti 32. Hasan venne fermato da un altro militare che gli sparò alla schiena, paralizzandolo dalla vita in giù. Venne successivamente appurato che Hasan, prima di compiere la strage, era in contatto con il capo di al Qaeda Anwar al-Awlaki, ucciso il 30 settembre 2011 da un drone americano.



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