Mentre il nostro capo del governo ribadisce chiaramente la posizione dell’Italia sottolineata nei gironi scorsi dal ministro degli esteri e cioè che il nostro paese non parteciperà ad alcuna azione di guerra senza autorizzazione dell’ONU, Francia e Stati Uniti potrebbero essere pronti a scagliare l’attacco già nelle prossime ore. Si fanno sempre più insistenti le voci infatti in questo senso: la tv araba Al Arabiya ha comunicato che l’attacco può avvenire in qualunque ora e che le forze siriane sono pronte a rispondere. In Israele in molti si aspettano un attacco già questa notte. Tornando alle parole di Letta, il premier ha detto di capire la posizione di Usa e Francia, ma senza Onu noi fuori dal conflitto: “La settimana prossima a San Pietroburgo faremo di tutto perché si trovi una soluzione politica al dramma siriano che ha già prodotto un numero intollerabile di vittime e di profughi. La rapida convocazione di Ginevra 2 è oramai ineludibile” ha detto, riferendosi al prossimo incontro del G20. Obama dal canto suo non è rimasto impressionato dalla decisione del parlamento inglese di dire no all’attacco, parlando di prove certe dell’uso chimico da parte di Assad e di pericolo per la sicurezza nazionale americana. Ha anche detto che si tratterà di un attacco limitato nel tempo. Il capo del consiglio per la sicurezza nazionale Susan Rice è stata anch’essa esplicita. “Non c’è dubbio che Damasco ha usato i gas il 21 agosto. La questione ora è come punire il regime di Bashar al Assad e impedire che lo faccia di nuovo”. Hollande dal canto suo ha sposato questa posizione pienamente e vuole l’attacco alla Siria. Nella vicina Israele la popolazione ha ricevuto maschere anti gas e l’esercito è già pronto a intervenire. Assad e l’Iran hanno infatti minacciato di colpire Israele in caso di attacco alla Siria.