In Grecia, ad Atene, c’è una moschea che nessuno vuole costruire. Già tre tentativi sono andati falliti, con tre gare d’appalto andate deserte, e adesso si cercherà di fare andare in porto il quarto. Si sta cercando un’impresa edilizia che voglia assumersi l’onere della costruzione, e si indirà una nuova gara. Il problema è che gli imprenditori locali temono minacce e rappresagli dai gruppi di estrema destra del luogo. E in Grecia, bisogna ricordarlo, è tornato lo spettro del nazismo. Un partito che si richiama esplicitamente all’ideologia nazionalsocialista, Chrysi Avgì (Alba dorata), ha ottenuto alle scorse elezioni molti consensi ed è la quarta formazione del Parlamento e le minacce e le intimidazioni sono all’ordine del giorno. Come se non bastasse, le imprese costruttrici avrebbero ricevuto degli avvertimenti anche dalla popolazione del quartiere di Votanikos dove il luogo di culto islamico dovrebbe sorgere. In ogni caso, Stratos Simopoulos, segretario generale del ministero delle Infrastrutture, ha fatto sapere che la prossima gara per l’assegnazione dei lavori della moschea sarà del valore di 946mila e sarà riservata esclusivamente alla grandi aziende.