Come è ormai noto, le cosiddette primavere arabe sono state il più delle volte foriere di un ulteriore radicalizzazione della società islamica. Iniziate, magari, per la volontà di un gruppo di giovani provenienti dalle famiglie borghesi di vivere sotto le insegne della libertà, sono state di norma condizionate da infiltrazioni dell’estremismo islamico, che ne ha orientato gli esiti. Anche in Siria i ribelli che combattono il regime di Assad non sono necessariamente migliori del dittatore. Lo dimostra un recente episodio, di per sé apparentemente insignificante. Come riporta Asharq al-Awsat, quotidiano pan-arabo ma pubblicato a Londra, spiega che i ribelli, attraverso una “commissione della sharia”, hanno emesso una fatwa per impedire il consumo dei croissant. Essi sono stati giudicati haram, ovvero impuri, contrari ai precetti dell’islam. Si dà il caso, infatti, che leggenda vuole che vennero realizzati per celebrare la vittoria cristiana sull’armata ottomana che, nel 1683 assediava Vienna. Da qui, la loro forma a mezzaluna. Il loro consumo, in Siria, risale, risale ai tempi del colonialismo francese e la decisione dei ribelli lascia intendere come muterà la società siriana se saranno loro ad avere la meglio.  



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