Dichiarazioni forti quelle che ha rilasciato lo scrittore Erri De Luca nel corso di una intervista all’Huffington Post edizione italiana. Una sorta di risposta a quell’elenco di intellettuali di sinistra che il procuratore Caselli ha definito cattivi maestri che ispirano la violenza nel movimento No Tav. Non ha fatto nomi precisi il procuratore, ma in molti hanno individuato in questa definizione personaggi come ad esempio Gianni Vattimo e Erri De Luca. Nelle parole di Caselli, questi intellettuali sottovalutano l’allarme terrorismo che invece va tenuto da conto nel movimento anti Tav. Proprio ieri è stata intercettata una macchina che si dirigeva nella zona dei cantieri dell’alta velocità al cui interno sono state trovate bottiglie molotov, maschere anti gas, chiodi a quattro punte. Secondo De Luca, Caselli sta esagerando nel parlare di terrorismo: quello che è stato trovato ieri nella macchina è soltanto “materiale da ferramenta”, dice, non da terroristi. Ma in ogni caso è d’accordo che la Tav vada sabotata per come si riesce, ma non è il caso di parlare di terrorismo, aggiunge. I sabotaggi sarebbero invece utili per far comprendere che la Tav è un’opera nociva e inutile. Per De Luca la decisione di costruire l’alta velocità non è una decisione politica ma è stata presa dalle banche “che devono lucrare a danno della vita e della salute di una intera valle. La politica ha semplicemente e servilmente dato il via libera”. E aggiunge una profezia, come dice lui: la tav non si farà. Il governo prima o poi capirà che nella valle nessuno la vuole e darà l’ordine di fermare tutto.