Quando in Siria tutto sarà finito, e cioè la guerra civile, la sorte del presidente Assad non potrà che essere un processo per crimini contro l’umanità. A dire così è il segretario delle Nazioni Unite Ban kI-moon in una dichiarazione che sembra più una affermazione del diritto che una possibilità concreta. Se infatti vincerà Assad, nessuno andrà in Siria a estradarlo per portarlo davanti a un processo, se invece perderà, be’ sarà già difficile che salvi la propria vita. Ban kI-moon si dice comunque convinto che ci sarà un processo nei suoi confronti. Le colpe del presidente siriano infatti non si possono nascondere: una delle ultime denunce contro il governo siriano è di aver impedito in modo sistematico che i feriti provenienti dalle zone controllate dai ribelli venissero curati. Proprio oggi infatti sono state molte le accuse nei confronti dell’esercito siriano di bombardamenti contro ospedali e le unità mediche. Gli attacchi contro i centri sanitari, dice un rapporto dell’ONU reso noto oggi, sono utilizzati come arma di guerra. Tutto questo mentre proprio ieri si era aperto uno spiraglio: Assad infatti aveva fatto sapere di accettare il piano russo e nel fare ciò aveva firmato la convenzione internazionale contro le armi chimiche e aveva promesso che avrebbe consegnato il suo arsenale chimico.