Sarah è una giovane donna siriana che si trovava a Maalula quando il 4 settembre scorso i guerriglieri di Al Qaeda e Jabat Al Nusra sono entrati nel villaggio cristiano. Sarah è un nome di fantasia, e dopo aver letto questa intervista capirete il perchè. Il paese sulle montagne siriane, candidato come patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è abitato da una popolazione in maggioranza cristiana e vi si parla ancora oggi l’aramaico. L’ultimo numero di Panorama ha pubblicato un reportage esclusivo dell’inviato Fausto Biloslavo sugli avvenimenti che hanno riguardato la “perla cristiana” che rischia di essere distrutta dalla guerra siriana.
A IlSussidiario.net Sarah ha raccontato che cosa è avvenuto a Maalula in quelle ore drammatiche: “I guerriglieri di Al Qaeda, alcuni dei quali non sapevano neanche l’arabo o parlavano solo in inglese, sono entrati casa per casa costringendo i cristiani a convertirsi all’Islam, e fucilando all’istante quelli che non lo facevano. Sono i nuovi martiri di questa guerra che l’Occidente non riesce a comprendere”. E aggiunge Sarah: “Già 350mila cristiani sono fuggiti dalla Siria dall’inizio della Rivoluzione. Se gli Stati Uniti e l’Europa non vogliono che in Siria non rimanga un solo cristiano devono smetterla di fornire armi e denaro a Jabat Al Nusra e fermare il flusso di jihadisti stranieri che vengono in Siria per combattere la guerra santa”.
Sarah, lei è stata una testimone degli ultimi avvenimenti di Maalula. Ci racconta che cosa ha visto?
I ribelli sono entrati nel villaggio alle 6 del mattino del 4 settembre, scendendo dal Safir Hotel arroccato sulle montagne. Li abbiamo sentiti arrivare gridando “Allahu Akbar” (Dio è il più grande), e ci hanno detto: “Al Qaeda e Jabat Al Nusra sono arrivate tra voi cristiani per uccidervi uno a uno”. Hanno preso alcune auto dal villaggio, e una persona ha detto a un’altra: “Andrò a distruggere la statua della Madonna”. Il suo commilitone gli ha risposto: “Aspetta, non ora, lo faremo quando torneremo indietro”.
Quindi che cosa è successo?
Sempre gridando “Allahu Akbar” sono andati nella casa di mio zio e lo hanno chiuso in uno sgabuzzino insieme alla moglie e a una figlia. I guerriglieri si sono messi a distruggere tutte le immagini della Madonna e di Gesù che hanno trovato. A quel punto hanno ordinato a mio zio di recitare la preghiera con cui ci si converte all’Islam, dicendogli che se non lo faceva lo avrebbero ucciso. Per tre ore a Maalula ha regnato il terrore finché è ritornato l’Esercito Regolare. Per me è impossibile riuscire a esprimere come mi sono sentita in quelle tre ore terribili.
Ha fatto in tempo a nascondersi in un luogo sicuro?
No, e la situazione in cui ci siamo trovati è stata molto pericolosa perché la mia casa si trova proprio nel centro del villaggio. Il giorno dopo ho preso i miei figli e sono fuggita in un’altra città. Molte persone sono rimaste a Maalula, ma il 5 e il 6 settembre i ribelli sono tornati e hanno chiesto tutti i nomi degli uomini cristiani arruolati nell’Esercito Regolare. I musulmani di Maalula sono vicini alla Jihad, ad Al Qaeda e a Jabat Al Nusra.
Sono state uccise delle persone del villaggio?
Il 7 settembre tre uomini cristiani si sono rifiutati di convertirsi all’Islam, e sono stati uccisi all’istante. La loro cugina, Antwanit Thaalab, è stata ferita al petto e a un braccio, ma si è salvata miracolosamente. Lei stessa ha detto di ritenere di essere scampata per un intervento della Madonna. Anch’io nei momenti di maggiore pericolo ho avvertito che Dio stava proteggendo me e la mia famiglia.
Che cosa può fare l’Occidente per aiutare i cristiani in Siria?
Ciò che vi chiediamo è di smettere di mandare nel nostro Paese i militanti di Jabat Al Nusra e di Al Qaeda dall’Europa e dall’America. Molti di loro sono ceceni, li riconosco perché non sanno l’arabo e due dei guerriglieri di Al Qaeda che hanno assaltato Maalula parlavano solo l’inglese. Se l’America e l’Europa vogliono che in Siria e nel resto del Medio Oriente rimangano dei cristiani, devono smettere di finanziare Al Qaeda e Jabat Al Nusra. L’Occidente deve rifiutare qualsiasi compromesso con queste organizzazioni, o dei cristiani arabi non rimarrà più traccia.
Perché è così sicura che l’America e l’Europa stiano aiutando Al Qaeda?
Quando vediamo in tv il presidente Obama e i capi di Stato europei parlare della libertà in Siria, noi cristiani arabi pensiamo che non si rendono conto di quello che dicono. A essere presenti sul terreno sono Al Qaeda e Jabhat Al Nusra, e non invece l’Esercito Siriano Libero. Chi si fa sentire in Siria sono i gruppi jihadisti, e l’America e l’Europa li riforniscono di denaro e di armi.
Com’era la vita a Maalula prima che iniziasse la rivoluzione?
Prima che iniziasse la rivoluzione potevamo fare tutto ciò che volevamo. Andavamo in chiesa ogni domenica e nel corso dell’anno organizzavamo tre festival cristiani, quello della Croce, di Santa Tecla e di San Sarkis. Da due anni però non possiamo più fare nulla.
Ora che cosa accadrà?
Se la guerra dovesse continuare io e la mia famiglia saremo costretti a fuggire dal Paese, anche se non so dove. Ora che ho abbandonato Maalula non ho più un lavoro né una scuola dove mandare i miei figli. Non ho soldi e quindi non so come farò, ma ormai non mi restano alternative se non cercare rifugio all’estero.
(Pietro Vernizzi)