Sempre più cinesi vogliono un figlio con la cittadinanza americana. Sembra essere questo il nuovo modo attraverso cui, soprattutto i miliardari, tentano di aggirare la cosiddetta legge del figlio unico, una delle politiche di controllo delle nascite attuata dal governo cinese per contrastare il fortissimo incremento demografico del Paese. I ricchi cinesi, quindi, scelgono di prendere in affitto un utero negli Stati Uniti, sapendo di poter contare sul XIV emendamento, secondo il quale “tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e soggette alla loro sovranità sono cittadini degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono”. Dopo essersi rivolte ad agenzie specializzate per trovare una madre surrogata, sborsano una cifra compresa tra i 120 e i 200mila dollari: una volta che i figli saranno cresciuti, potranno chiedere una “green card” per il genitore rimasto in Cina, ossia il permesso di soggiorno temporaneo. Tale richiesta è talmente aumentata negli ultimi anni che alcune agenzie stanno pensando di aprire altre succursali a Shanghai, proprio per fornire ai clienti un migliore servizio.



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