“Ma più la guerra! Mai più la guerra!”. Ha esordito così ieri mattina il Papa Francesco sul suo account di Twitter, mentre monsignor Mario Toso, responsabile del dicastero Giustizia e Pace del Vaticano, sottolineava: “La via di soluzione dei problemi della Siria non può essere l’intervento armato. La violenza non ne verrebbe diminuita. C’è, anzi, il rischio che deflagri e si estenda ad altri Paesi. Il conflitto in Siria contiene tutti gli ingredienti per esplodere in una guerra di dimensioni mondiali”. Un appello che non ha per ora trovato ascolto Oltralpe, dove il premier francese Jean-Marc Ayrault ha annunciato che presenterà in Parlamento i documenti riservati dei servizi segreti che dimostrerebbero le responsabilità di Assad nell’utilizzo delle armi chimiche contro i civili. Ma per il patriarca cattolico di Antiochia con sede a Damasco, Gregorio III Laham, “da due anni e mezzo la Siria sta attraversando una tragedia umanitaria senza fine: quasi 100mila vittime, 2 milioni di bambini senza una casa, 450mila cristiani in fuga, 8 milioni di rifugiati. Il Paese è già un inferno e un intervento occidentale peggiorerà ulteriormente la situazione”.



Che cosa ne pensa dell’opzione militare verso cui starebbe propendendo Barack Obama?

Sono del tutto contrario, così come mi oppongo a qualsiasi violenza, a qualsiasi utilizzo delle armi e a qualsiasi conflitto. Non posso che unirmi all’appello del Santo Padre, che ha ribadito: “Mai più guerra”. L’Europa si adoperi per risolvere i problemi della Palestina, anziché creare ancora più scompiglio in Siria. Noi siriani siamo già vittime e il Paese è già un inferno, senza bisogno di un intervento che peggiorerebbe ancora la situazione.



Che cosa accadrà quindi se Obama metterà in atto i suoi piani?

Ci saranno ancora più vittime e avremo una guerra regionale che coinvolgerà anche il Libano, dove si contano già milioni di rifugiati siriani. Per non parlare dell’eccidio dei cristiani arabi, cui oggi ad Amman sarà dedicato un congresso con il Re di Giordania, Abdallah II. Anche in Iraq di recente si sono verificati diversi attentati, insomma l’intero Medio Oriente è in fiamme e si è trasformato in un inferno.

Obama ha dichiarato che intende intervenire per mettere fine alle uccisioni di civili …

Obama può rimanere a casa sua. La Siria è uno Stato indipendente, non siamo i vassalli dell’America. Se l’Occidente e gli altri Paesi stranieri smetteranno di interferire con le nostre questioni interne, la situazione tornerà a migliorare. In Siria cristiani e musulmani, sciiti e sunniti, sono vissuti insieme in modo pacifico per oltre 1.400 anni.



 

Oggi però quella convivenza pacifica sembra un sogno lontano…

Il motivo è che ogni giorno Regno Unito, Francia e Belgio finanziano le bande armate che scorrazzano nel nostro Paese, mentre basterebbe che le potenze straniere smettessero di dividere il popolo siriano. Il vero problema sono i finanziamenti che non finiscono alle opposizioni politiche, ma ai banditi e ai criminali del mondo intero che sono venuti in Siria per fare la guerra.

 

Se la guerra non è la soluzione, quale via d’uscita vede per il conflitto siriano?

Il mondo intero organizzi una grande campagna per preparare la Conferenza di Ginevra II, in modo da trovare insieme una soluzione che si basi su pace, riconciliazione e dialogo. Il Santo Padre ha sottolineato chiaramente che è questa l’unica strada da seguire. La Conferenza era prevista per lo scorso giugno, ma è stata rimandata di mese in mese. Il mondo gioca con la Siria mentre qui si continua a morire.

 

La Conferenza di Ginevra II non si è tenuta perché Assad sta vincendo la guerra, e quindi non ha voluto sedersi al tavolo delle trattative …

Non è vero. Il governo siriano è pronto in ogni momento a dialogare e a partecipare alla Conferenza di Ginevra. Il motivo per cui i colloqui non si sono tenuti è che manca un’opposizione unita e con un programma chiaro. Le bande armate hanno preso il sopravvento su qualsiasi altra forma di dissenso, e firmare un accordo di pace con Al Qaeda sarebbe impossibile per qualsiasi governo.

 

Il Papa ha indetto una giornata di digiuno per sabato 7 settembre. Come valuta questa iniziativa?

Si tratta di un’iniziativa magnifica. Il mio Patriarcato sta preparando una lettera per i fedeli greco-cattolici di tutto il mondo per chiedere loro di partecipare alla preghiera e al digiuno indetti dal Papa. Tutte le Chiese siriane sono chiamate a unire i loro sforzi e ad accogliere i fedeli dalle 19 alla mezzanotte, consentendo loro di pregare e di cantare per la pace.

 

(Pietro Vernizzi)

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