“Questo non è l’Iraq, non è l’Afghanistan. Si tratta di un raid limitato e proporzionato che invierà un messaggio non solo al regime di Assad, ma per altri Paesi che potrebbero essere interessati a violare queste norme internazionali. Un modo per dire loro che in quel caso ci sarebbero conseguenze”. Con queste parole, il presidente americano Barack Obama ha chiesto al Congresso un voto in tempi rapidi per dare il via libera all’intervento in Siria. Auspicando che Capitol Hill possa autorizzare l’attacco già “all’inizio della settimana prossima”, Obama ha aggiunto che la situazione siriana rappresenta “una grave minaccia per la sicurezza nazionale per gli Stati Uniti e per la regione. Di conseguenza Assad deve essere ritenuto responsabile. Per questo motivo abbiamo in programma audizioni al Congresso a cui chiediamo un voto in tempi rapidi”. E’ stato intanto svelato il mistero dei due missili rilevati oggi dai radar russi nel Mediterraneo, di cui fino a poco fa non si conosceva alcun dettaglio: “Sono nostri”, ha fatto sapere il ministero della Difesa israeliano, “si tratta di un test missilistico condotto insieme agli Stati Uniti” per provare il sistema di difesa anti-missile Hetz.