L’Egitto non corre alcun rischio di un ritorno a uno Stato di polizia. Lo ha affermato il presidente a interim dell’Egitto, Adly Mansour, nella sua prima intervista da quando è stato nominato presidente. “Nessuna forza è in grado di riportare indietro l’orologio della storia, né con un ritorno al vecchio regime né a quello ancora precedente – le parole di Mansour -. Quanto è avvenuto dopo il 25 gennaio 2011 è stato il tentativo di creare un clone del vecchio regime con l’aggiunta di un tono religioso”. Mansour, in un’intervista registrata trasmessa martedì sera dalla televisione di Stato, ha respinto qualsiasi timore sul fatto che si possa ristabilire uno Stato di polizia nel Paese. Il 14 agosto scorso al Cairo sono stati dispersi due grandi sit-in di protesta. L’intervento ha provocato centinaia di morti e i leader e i sostenitori dei Fratelli musulmani sono stati arrestati in massa. “So che la polizia è stata fatta oggetto di diverse critiche per avere disperso i sit-in pro-Morsi, che non erano pacifici – ha ammesso il presidente a interim -. Ma le forze dell’ordine avevano già tentato tutte le strade pacifiche per rimuovere gli accampamenti, senza ottenere alcun risultato. In precedenza avevano applicato misure restrittive e adottato gli standard internazionali e i mezzi legali per sgomberare le piazze occupate”. E ha aggiunto Mansour: “L’apparato di polizia comprende perfettamente che oggi sta svolgendo un nuovo ruolo e che non deve perdere la fiducia della gente riguadagnata a fatica”.



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