Continua lo scontro a distanza tra Putin e l’America. Più volte il capo del Cremlino, nell’ambito della messa a punto delle operazione di guerra in Siria, non si è fatto remore a sbeffeggiare l’occidente circa la necessità di un intervento armato. Questa volta, ha fatto sapere che «solo lo studio molto dettagliato e profondo del problema e la presenza di prove evidenti che dimostrino chi ha usato armi chimiche e con quali mezzi» potrà convincere la Russia. Putin ha fatto sapere di non escludere a priori la possibilità di un atto che possa frenare Assad, ma intende aspettare la presentazione di prove certe e lampanti. Prove che, se esistono, «dovrebbero essere presentate al Consiglio di sicurezza dell’Onu». Quelle finora presentate dagli Usa rispetto all’utilizzo di armi chimiche da parte del regime siriano sono «basate su voci e informazioni ottenute dai servizi con intercettazioni». In particolare, i video e le immagini di bambini uccisi potrebbero rappresentare una sorta di «compilation riconducibile ad al Qaeda».