La coalizione internazionale che si prepara a intervenire in Siria si sta allargando sempre di più. Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano, John Kerry, parlando mercoledì di fronte alla Commissione Senato. Il ministro federale ha aggiunto che alcune nazioni arabe si sono offerte di sostenere i costi dei raid aerei. Kerry ha sottolineato: “Stiamo costruendo un sostegno con altri Stati e con la Lega araba”. L’amministrazione Usa sta cercando di convincere il mondo sulla necessità di un’azione militare il cui scopo è punire la Siria per l’utilizzo di armi chimiche. Nello specifico gli Stati che sarebbero disposti a sostenere l’intervento sono “l’Arabia Saudita, gli Emirati, il Qatar, la Turchia e la Francia”.
Gli Stati Uniti hanno premuto sull’acceleratore dell’intervento dopo che lo scorso mese un attacco chimico a Damasco avrebbe ucciso, sempre secondo fonti americane, circa 1.400 persone. Gli Stati Uniti hanno contattato oltre cento nazioni e di queste 57 convengono sul fatto che le armi chimiche sono state utilizzate, e 37 in particolare lo hanno fatto pubblicamente. Ad affermarlo è stato ancora Kerry di fronte alla commissione del Senato. Il presidente Barack Obama ha insistito sul fatto che il regime del presidente siriano, Bashar al-Assad, utilizzando le armi chimiche ha superato la “linea rossa”. Per la Casa Bianca quindi il governo di Damasco deve essere punito e la sua potenza militare deve essere indebolita.