“I cristiani sono il gruppo religioso più ampiamente perseguitato nel mondo e questa persecuzione è collegata in larga parte all’impegno della Chiesa per la libertà”. Lo afferma Paul Marshall, un professore americano dell’Hudson Institute e autore di sette libri sulle persecuzioni anti-cristiane nel mondo. Ultimamente il professor Marshall sta lavorando a un nuovo saggio dal titolo “Chi perseguita i cristiani e perché?”, per fare il punto su una situazione globale spesso ignorata dai media, dalla persecuzione e le torture inflitte ai cristiani in Eritrea, all’uccisione di migliaia di cristiani da parte dei terroristi in Nigeria e alla campagna di Al-Shabaab in Somalia per cancellare i cristiani nel loro territorio. Il professor Marshall ha accettato di parlarne in anteprima con ilsussidiario.net.



Chi c’è dietro la persecuzione contro i cristiani nel mondo?

In questa persecuzione si possono riscontrare cinque principali versioni: i Paesi rimasti comunisti; gli Stati autoritari; il nazionalismo religioso nell’Asia meridionale; l’estremismo islamico, il più diffuso ora e in via di crescita; e il secolarismo occidentale, che non è certamente allo stesso livello né così estremo come gli altri quattro, ma che sta crescendo anche in Paesi che hanno una storia di rispetto della libertà religiosa e che perciò va anch’esso citato.



Recentemente Papa Francesco ha dichiarato che l’attuale persecuzione contro i cristiani è peggiore di quella dei primi secoli del cristianesimo. E’ d’accordo con questa affermazione?

Trovo difficile dare una risposta a questa domanda, perché il numero dei cristiani e la loro diffusione è oggi di gran lunga più grande che nei primi secoli e quindi le due situazioni sono difficili da paragonare. Con questa premessa, possiamo senz’altro dire che attualmente sono molti di più cristiani perseguitati e anche molti di più i luoghi dove la persecuzione avviene. La persecuzione dei cristiani in molti Paesi sembra essere dimenticata dai media.



Secondo lei, quale è la più grave tra queste persecuzioni di cui meno si parla?

Ce ne sono così tante che è difficile enuclearne una. La persecuzione e le torture inflitte ai cristiani in Eritrea, l’uccisione di migliaia di cristiani da parte dei terroristi in Nigeria e la campagna di Al-Shabaab in Somalia per cancellare i cristiani nel loro territorio, rappresentano senza dubbio tre casi di scarsa attenzione dei media. Ma se ne potrebbero citare molti altri.

Il fondamentalismo islamico è una delle cause principali di queste persecuzioni. Si tratta solo di fanatismo religioso, o vi è una precisa strategia?

Per alcuni si tratta solo di fanatismo, ma in questi gruppi terroristici il fanatismo si accompagna all’obiettivo di uccidere, espellere o convertire tutti i cristiani che possono.

 

Qual è la situazione dei cristiani in Cina?

In Cina non si hanno le uccisioni che si vedono in Nigeria, o gli attacchi alle chiese che avvengono in Egitto, ma la situazione è comunque molto grave, dato che coinvolge più di settanta milioni di cristiani nel Paese. La Chiesa cattolica lì è illegale, in quanto riconosce una autorità straniera, il Papa. E gli arresti di preti cattolici e di pastori protestanti continuano.

 

Dietro le persecuzioni contro i cristiani si possono anche individuare lobby occidentali o poteri finanziari?

No, che io sappia. Tuttavia, in Occidente sta aumentando un secolarismo aggressivo che porta ad ostilità e restrizioni verso i cristiani. E’ una situazione molto preoccupante.

 

La situazione dei cristiani a Cuba è cambiata, e come, sotto il governo di Raul Castro?

C’è stato un leggero allentamento nei controlli, ma la situazione rimane fondamentalmente la stessa.

 

(Pietro Vernizzi)