Dopo la bufera sollevata dalle rivelazioni della “talpa” Edward Snowden, il programma di sorveglianza e raccolta dati realizzato dall’agenzia di spionaggio Nsa (National Security Agency) verrà presto limitato. Lo ha annunciato il presidente statunitense Barack Obama, precisando che i “leader stranieri sono stati spiati solo per motivi di sicurezza nazionale”. Durante un discorso tenuto oggi alle 17 ora italiana, il numero uno della Casa Bianca ha spiegato di voler gradualmente mettere fine al programma denominato “Section 215”, attraverso il quale sono state intercettate e registrate centinaia di milioni di telefonate. L’attività di intelligence americana sarà dunque “più trasparente”, ha assicurato Obama, anche se “lo spionaggio elettronico ha impedito svariati attacchi e salvato vite innocenti, non solo negli Stati Uniti, ma nel resto del mondo”. Il presidente ha aggiunto che l’’intelligence “non può funzionare senza segretezza, il che rende il lavoro delle spie meno soggetto al pubblico dibattito. Gli strumenti usati dall’intelligence hanno evitato nuovi attentati terroristici, ma è anche aumentato il rischio di un’eccesiva invadenza dello Stato”. E’ per questo che Obama ha fatto sapere alle agenzie di intelligence “che non terremo sotto controllo le comunicazioni dei leader dei governi dei Paesi alleati, a meno che non ci sia una causa che riguardi da vicino la sicurezza nazionale”.



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