Non si è trattato di suicidio, ma di un altro tragico episodio di violenza nei confronti di una minorenne. A Madhyagram, suddivisione dell’India a circa venticinque chilometri a nord di Calcutta, una ragazzina di dodici anni è stata stuprata per due volte consecutive, bruciata dai suoi stessi aggressori e morta per le ustioni riportate. L’incubo è iniziato il 26 ottobre scorso, quando la giovane è stata violentata la prima volta da sei persone vicino alla sua abitazione. Poi, il giorno successivo, un nuovo stupro proprio mentre la ragazza stava tornando a casa dalla stazione di polizia dove aveva denunciato la prima aggressione. Dieci giorni fa, infine, due dei sei uomini coinvolti nelle violenze l’hanno raggiunta a casa e le hanno dato fuoco. E’ morta il giorno di Capodanno ed era incinta di un mese. Inizialmente si pensava che si fosse uccisa per l’umiliazione subita, ma ben presto è emersa la verità. Tutti i colpevoli sono stati arrestati, ma questo nuovo episodio di violenza ha scatenato la rabbia di migliaia di persone, scese in piazza in diverse città per protestare, anche a New Delhi. Il governo, dopo i tantissimi casi di aggressione avvenuti quest’anno, ha promesso tolleranza zero contro chi compierà tali reati.



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