In Nigeria centinaia di omosessuali sono stati arrestati e in seguito torturati dalla polizia. Un uomo condannato per sodomia avrebbe ricevuto 20 colpi di frusta. Secondo al Jazeera a denunciare i fatti sarebbero alcuni attivisti i quali sostengono che siamo di fronte ai primi effetti di una legge anti-gay entrata in vigore di recente nel paese. Stando sempre alla televisione araba, la comunità internazionale si starebbe mobilitando in queste ore a sostegno delle persone che hanno subito violenza. Si teme infatti che, oltre a limitare gravemente i diritti fondamentali, quella legge avrà pesanti ripercussioni sui circa 3,4 milioni di malati di Hiv che, per paura di essere identificati, potrebbero rinunciare alla cure mediche. Su questa nuova “guerra” degli estremisti islamici abbiamo chiesto il parere di padre Piero Gheddo, profondo conoscitore del mondo africano.



La violenza degli integralisti islamici adesso si abbatte sugli omosessuali. È iniziata una nuova crociata?

Non c’è da stupirsi. Per la mentalità fondamentalista la violenza sull’uomo ha un valore redentivo. Prima viene Dio, la verità assoluta, poi vengono i diritti dell’uomo, che però sono in posizione molto secondaria. Non dico che è comprensibile, ma è spiegabile per uno che entra in quella mentalità. Per capire bisogna tornare all’islam delle origini che condannava l’omosessualità, come del resto la condanna la Bibbia.



La posizione dei cristiani è diversa, no?

Certo, basta ricordare quello che ha detto Papa Francesco sull’aereo che lo riportava in Italia dal viaggio in Brasile. Aveva detto: io chi sono per condannare un omosessuale? Non posso condannarlo. L’islam invece ha questo principio. Bisognerebbe però fare una precisazione.

Quale?

La comprensione del Vangelo non è avvenuta subito, immediatamente per tutto. Gesù l’ha detto: quando manderò il mio Spirito comprenderete tante cose che ora non capite; lo Spirito vi rivelerà tutta la verità. Quindi il cristianesimo noi l’abbiamo capito a poco, a poco, a poco. Anche la Chiesa ci ha messo tempo per capirlo. Quando il Concilio Vaticano II ha approvato il decreto sulla libertà di religione ha detto che l’individuo è libero; prevaleva il diritto dell’uomo, del singolo, mentre prima si pensava che gli eretici andassero condannati. Non solo moralmente ma anche ammazzandoli. Perché lo abbiamo potuto fare?



Lo dica lei…

Perché lo Spirito ha guidato la Chiesa a capire a poco a poco queste cose. E sono convintissimo che non abbiamo ancora capito tutto. Sono stato 8-9 anni a San Vittore a fare il cappellano e quello che ho visto là dentro mi fa dire che è un modo assolutissimamente disumano di punire chi ha peccato contro la società. Noi cristiani lo sappiamo bene, ma lo accettiamo perché non possiamo fare diversamente. Nell’islam è diverso.

Diverso in che senso? 

L’islam se va alle sue origini non trova questa prevalenza assoluta dell’uomo che precede la verità. Papa Francesco lo dice sempre: è giusto partire sempre dalla verità. Noi poi cosa facciamo? Condanniamo l’individuo in base a quella verità. Ma bisogna capire l’individuo. E’ quasi un capovolgimento del concetto di morale che abbiamo. Perché nei secoli lo Spirito ci rivela nuove cose. Prendiamo un altro esempio…

 

Prego.

Fino al Concilio Vaticano II le religioni pagane erano considerate nemiche di Cristo, ostacolo di Cristo e pertanto andavano combattute. Adesso si dice che sono preparazione a Cristo. Il Concilio ha prtato una rivoluzione. Voglio dire che nel cristianesimo, a poco a poco, la Chiesa, sotto la guida dello Spirito, comprende il Vangelo a fondo e a poco a poco cambia anche questi concetti che un tempo erano considerati degli ostacoli. Il grande Matteo Ricci diceva che ai tre demòni che dominano il popolo cinese – confucianesimo, buddismo e taoismo – bisognava tagliare la testa. Oggi non c’è più nessuno che la pensa così. Mentre l’islam questo non può farlo, non riesce a farlo.

 

Perché?

Perché nel Corano non c’è questo principio dell’assistenza dello Spirito. Il Corano è così e va applicato integralmente, senza nessuna comprensione e senza nessun elemento critico. Non voglio mica dire che questo è scusabile, assolutamente no, dico solo che è comprensibile. Se nel mondo d’oggi prevale l’estremismo islamico – come in Bangladesh, dove stanno succedendo cose terribili -, finanziato da paesi ricchissimi come Arabia Saudita, Kuwait, Qatar ed Emirati, siamo in mano a gente così.

 

In Nigeria, con questa nuova legge che punisce i gay, chi se la passa peggio: gli omosessuali o i cristiani?

Non credo si tratti di una legge nazionale. La Nigeria è uno stato laico, il presidente della Repubblica, Jonathan, è un cattolico. Credo che sia piuttosto il modo di agire delle sette islamiche negli stati in cui prevale la sharia. Infatti in 12 stati dei 36 che fanno parte della Nigeria – che è uno stato federale – è stata adottata la sharia. La maggior parte di questi stati si trova nel nord est e nel nord ovest del paese. E la sharia dice sicuramente anche questo. Dove viene applicata le persone se la passano male.

 

Un po’ come accade ai cristiani d’altronde, no?

Certo. Ma non è mica roba di adesso. E non è che accada solo in Nigeria. Succede ad esempio in Pakistan e in molti altri paesi.

 

Chi difende questi omosessuali?

I cristiani, senza alcun dubbio. Ma non solo. Anche gli stati laici occidentali penso condannino un comportamento simile. Ma sul posto sono i cristiani. Anche se bisogna dire che girando il mondo non ho mai visto in nessun paese pagano, cioè non cristiano, la cosiddetta morale laica. Questa morale laica cos’è, dov’è codificata? Chi stabilisce il bene e il male?

 

Cosa pensa in proposito?

E’ una bufala la morale laica. Che poi ci sia qualcuno, intellettuale che so io, uomo retto di natura, di rigorosa osservanza eccetera, va bene. Ma la morale laica non può essere estesa a un popolo, ci vuole altro. Senza alcun riferimento a Dio, la morale va a farsi friggere. Ciascuno fa quel che vuole, ed è logico. Poi ci sono le leggi dello Stato che pongono dei limiti. Per esempio nel paganesimo africano, nell’animismo, rubare non è proibito, è proibito rubare a quelli della propria etnia. Ma se uno ruba delle mucche a un’altra etnia e non lo prendono è considerato un eroe. Ecco perché quando si dice che la missione alle genti, quella dei missionari, è la cosa migliore che noi cristiani occidentali da 2000 anni possiamo dare ai popoli non cristiani, si dice la verità.