Sono peggiorate, da gravi a critiche, le condizioni di salute di Thomas Eric Duncan, il primo caso di ebola negli Stati Uniti. Duncan è arrivato a Dallas il 20 settembre da Monrovia, capitale della Liberia, ed è considerato il paziente zero di una possibile epidemia, visto che prima di essere ricoverato è andato liberamente in giro per il Paese. I primi sintomi si sono manifestati il 24 settembre, quando Duncan si è recato presso l’ospedale, il Texas Health Presbyterian Hospital, dove tuttavia non è stato trattenuto perché i medici non hanno riconosciuto i sintomi del virus ebola. Due giorni dopo invece l’uomo si è presentato in ambulanza ed è stato ricoverato in isolamento. Le nove persone che hanno avuto contatti con lui, non presentano i sintomi del virus letale. Altre 40 persone, che potrebbero aver avuto contatti con l’uomo, sono monitorate costantemente, e in totale potrebbero essere 114 le persone entrate in contatto con Duncan. Nel frattempo sono cominciati a casa di Duncan, dove ci sono quattro familiari in quarantena sino al 19 ottobre, le operazioni di smaltimento di materiali pericolosi: lenzuola, vestiti,asciugamani usati dal paziente zero devono essere eliminati, il virus infatti può resistere ed essere contagioso anche su questo tipo di materiali per giorni. (Serena Marotta)



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