Non si è presentato neppure al 69esimo anniversario della fondazione del Partito dei lavoratori, il partito che detiene da decenni il potere assoluto nel suo paese. Kim Jong-un è sempre più disperso: manca in pubblico dal 3 settembre scorso. Come sottolineano gli analisti, è evidente che ci sia uno scontro interno al regime anche se non è la prima volta che il giovane dittatore scompare: nel 2012 non fu visto per ben tre settimane. Secondo altre voci il potere al momento sarebbe stato preso dalla sorella 24 enne di Kim Jong in attesa che il fratello si riprenda dal malanno misterioso che lo sta tenendo nascosto. Ufficialmente, niente è stato detto sulle sue condizioni.
Crescono le ipotesi sulla sorte del dittatore comunista Kim Jong-Un, che non si vede in pubblico dallo scorso 3 settembre. Una fonte ufficiale, seppure in modo discreto, aveva fatto sapere che il leader nord coreano era stato operato alle caviglie e quindi in cura presso un ospedale. Il problema sarebbe stato dovuto ai tacchi molto alti che Kim Jong usa nelle sue scarpe per non apparire della sua vera (bassa) statura. Ma adesso la sua assenza in qualunque filmato, notizia o fotografia comincia a diventare troppo lungo, tanto che qualcuno ha invece diffuso l’ipotesi che si trovi agli arresti domiciliari. Una guerra interna per il potere non è una novità nei regimi dittatoriali e si sa che Kim Jong di fatto è solo una marionetta, una immagine senza alcun vero potere in un regime che è in mano a diverse personalità tra cui i militari. Anche l’annuncio recente di una ripresa dei dialoghi fra le due Coree farebbe pensare che il dittatore sia stato messo fuori gioco, così come l’ammissione da parte delle autorità coreane che nel paese esistono dei campi di rieducazione “per chi sbaglia”, la prima volta che succede. Altre fantasiose ipotesi parlano di problemi di salute per la sua eccessiva passione per i formaggi, in particolare quello svizzero. In realtà non sarebbe la prima volta che un dittatore coreano sparisce in questo modo. Era già infatti successo a Kim II negli anni novanta, un periodo di tempo che venne analizzato come una guerra per il consolidamento del suo potere.