I curdi resistono a Kobane, la città siriana che si trova al confine con la Turchia, presa d’assalto dai jihadisti dello Stato islamico che nella notte sono riusciti ad avanzare. Lo ha fatto sapere Rami Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio siriano dei diritti umani. Intanto i peshmerga possono contare solo sull’aiuto dei raid della coalizione perché Ankara ha escluso un intervento di terra contro le milizie. Ankara ha chiesto anche la deposizione del presidente siriano, Bashar Assad e apre alla possibile liberazione del leader Abdullah Ocalan. Si contano i morti. Sarebbero almeno 220 i jihadisti uccisi da un nuovo raid aereo della coalizione internazionale a Ramadi, nel nord dell’Iraq. Così ha comunicato il responsabile della sicurezza locale, Mohamed Ibrahim al Bayati, che ha spiegato che le bombe avrebbero colpito un convoglio composto da 25 veicoli sul quale viaggiavano anche armi ed equipaggiamenti militari. Tra i 220 miliziani uccisi, ci sarebbero due leader del gruppo e anche decine di feriti. Intanto dalla Siria arriva la notizia che sono stati liberati il frate francescano Hanna Jallouf, rapito domenica scorsa dai miliziani del fronte Nusra, braccio siriano di Al Qaeda. Con lui liberate anche quattro donne dei 20 ostaggi. (Serena Marotta)



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