In Olanda e nel Regno Unito sono stati scoperti due focolai di influenza aviaria. Ad annunciarlo è l’Esecutivo Ue: “Il rischio di trasmettere la malattia agli esseri umani è basso, se si seguono tutti i protocolli di igiene europei. Le persone a rischio sono soprattutto le persone a diretto contatto con polli malati, ad esempio allevatori e veterinari. Il rischio può essere minimizzato utilizzando opportuni dispositivi di protezione individuale”. Da Bruxelles precisano anche che “il virus H5 nel Regno Unito è probabilmente identico al virus H5N8 scoperto in Olanda e nelle scorse settimane in Germania dove però l’allarme è rientrato”. Intanto nei due Paesi stanno già adottando misure per contrastare la diffusione del virus, che vanno dall’abbattimento del pollame, pulizia e disinfezione, divieto di vendere pollame vivo, uova, carne di pollame ad altri Stati membri e a Paesi terzi. Solo in Olanda si contano 90 milioni di volatili. L’Aja ha deciso, già a partire da domenica, un blocco totale dei movimenti di pollame, uova e letame al fine di valutare meglio la situazione. “Il fatto – sottolinea Bruxelles – che i tre recenti focolai in Germania, Olanda e Regno Unito si siano verificati in prossimità di zone umide con la presenza di uccelli selvatici, e l’assenza di ogni altra possibile correlazione epidemiologica, fa pensare che la causa sia da ricercare negli uccelli migratori selvatici. Una specie di cigni selvatici potrebbe essere portatrice del virus senza mostrare segni di malattia”. (Serena Marotta)



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