Avevo paura che mi avrebbero licenziata se avessi avuto un figlio. E’ stata questa la giustificazione con cui Marzena Kowalski, una donna polacca di 30 anni, ha spiegato l’omicidio del figlio appena nato. Lo scorso agosto, a casa dei genitori, la donna ha partorito e quindi immediatamente gettato il neonato nello scarico del bagno lasciandolo affogare. Ai genitori ha poi detto di aver avuto un aborto spontaneo, ma l’autopsia sul corpo del piccolo ha rivelato invece che era morto affogato. Interrogata dalla polizia, ha ammesso quello che aveva fatto. Alla corte, dove è stata processata questa settimana, la Kowalski ha detto di aver tenuto nascosta la sua gravidanza per paura di venir licenziata dal suo datore di lavoro, ragione per la quale ha anche ucciso il figlio, sempre per paura di venir licenziata. Ai giudici ha poi detto di essere nuovamente incinta e pentita di quello che aveva fatto. Si attende adesso la sentenza.