Facebook al centro delle polemiche e soprattutto della rabbia della famiglia di Lee Rigby, il soldato inglese ucciso per le strade di Londra da un fanatico qaedista tempo fa. Avete il suo sangue sulle vostre mani, siete responsabili della sua morte, hanno detto dopo aver saputo che Michael Adebowale, l’assassino, per mesi aveva postato sul social network annunciando i suoi piani di uccidere un soldato. Non solo: l’uomo aveva almeno sette account su facebook, molti dei quali linkavano a siti terroristici, che furono disattivati ma nessun responsabile di facebook ha mai avvertito i servizi inglesi di tutto questo. In un messaggio al parlamento inglese, i responsabili dei servizi segreti hanno detto esplicitamente che se facebook li avesse informati, si sarebbe potuta evitare la morte di Lee Rigby. Lo stesso tipo di atteggiamento, dicono ancora, si ritrova da parte di siti come Google,Twitter, Yahoo e Apple che sono diventati un porto sicuro per le organizzazioni terroristiche. Accuse anche da parte di Cameron che ha detto come questi siti abbiano una responsabilità sociale evidente nell’informare su quanti passa attraverso di loro. Per l’ex ministro della difesa Jack Straw, i responsabili di questi siti sono animati da una distorta ideologia libertaria che considera che chiunque, anche dei terroristi, abbiano diritto a scrivere quello che vogliono. 



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