E’ stato diffuso oggi il nuovo bollettino medico riguardo le condizioni del medico italiano affetto da Ebola ricoverato il 25 novembre scorso presso l’Istituto Spallanzani di Roma. Il paziente, fa sapere la struttura ospedaliera, ha iniziato ieri pomeriggio un trattamento nel quale viene utilizzato il plasma di un convalescente arrivato dalla Spagna. Nella serata di ieri il medico contagiato ha presentato un rialzo febbrile e un peggioramento delle condizioni cliniche e dei parametri ematologici (riduzione dei globuli bianchi e delle piastrine), mentre i parametri della funzionalità epatica e renale sono normali. Nel corso della notte c’è stato tuttavia “un progressivo miglioramento con riduzione marcata della temperatura” e al momento “la pressione è normale, il paziente è vigile e collaborante, è in grado di deambulare autonomamente nella stanza ed interagisce positivamente con il personale sanitario”. Inoltre “non presenta nuovi sintomi caratteristici della malattia, in particolare non ha manifestazioni emorragiche”.
Dopo circa 5500 morti e il contagio di 15 mila persone, l’epidemia di Ebola che ha colpito l’Africa Occidentale – in particolar modo la Liberia – potrebbe essere sconfitta dal vaccino CAd3. Il farmaco, sviluppato dall’italiana Okairos e prodotto ora dalla multinazionale dalla Glaxo Smith Kline, ha superato con successo la prima fase di sperimentazione sull’uomo. I risultati delle analisi sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine: il vaccino (che è stato ricavato da un virus delle scimmie innocuo per l’uomo) non ha effetti collaterali gravi e ha fatto registrare una buona risposta immunitaria. Nella fase 1 della sperimentazione il farmaco deve dimostrare la propria non tossicità e i volontari protagonisti del test negli Usa – venti uomini di età compresa tra i 18 e i 50 anni – hanno sviluppato, nel giro di un mese, un alto livello di difese contro Ebola. GSK sta dunque provvedendo alla produzione di 24 mila dosi da utilizzare a gennaio 2015 in Africa occidentale (fase 2 e 3). Queste le parole di Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases: “Il profilo di sicurezza è incoraggiante: la dose più alta di vaccino ha indotto una risposta immunitaria paragonabile a quella che ha completamente protetto da Ebola gli animali (di laboratorio)”.