Dopo il caso della madre olandese che era andata in Siria a riprendere la figlia, sono sempre più numerosi i casi di genitori che vanno sui luoghi di guerra nel tentativo di riportare a casa i figli, spesso giovanissimi, che sono fuggiti per unirsi alle milizie terroristiche islamiche. Alcuni di loro, pentitisi della scelta, riescono a mettersi in contatto con padri e madri e li supplicano di aiutarli, altri invece si trovano lì semplicemente perché annebbiati dalle ideologie diffuse tramite Internet o certe moschee. L’ultimo caso in questione è quello di Karim Mohammadi, padre di un ragazzo 19enne di Cardiff, che si era recato mesi fa in Turchia con una missione umanitaria per poi passare in Siria e unirsi a Isis. Immagine del giovane con altri due ragazzi di Cardiff i mitra in mano e intenti a invitare altri giovani inglesi musulmani ad andare a combattere avevano fatto il giro di Internet. Karim Mohammadi è riuscito a entrare in Siria e a ritrovare il figlio, lo ha quindi convinto a tornare a casa. In Siria non esiste alcuna rappresentanza diplomatica inglese che possa aiutare a tornare a casa queste persone, per cui sempre più genitori si recano di persona in quelle zone nel tentativo di portare indietro i loro figli.