Elisabeth Lowe, conosciuta da tutti come Lizzie, si è impiccata lo scorso 10 settembre nei giardini del Fletcher Moss Park della città inglese di Didsbury. Aveva scritto un sms a una amica in cui faceva capire chiaramente la sua volontà di porre fine alla sua vita. Al termine di una lunga inchiesta sui motivi che l’hanno spinta a compiere tale gesto, la stampa inglese riporta adesso che Lizzie, confusa sulla sua identità sessuale, pensava di essere gay ed era spaventata di parlarne con i suoi genitori. Sempre secondo quanto riportato, la ragazzina e diversi suoi compagni di classe parlavano spesso di suicidio, ma l’inchiesta ha smentito che Lizzie avesse problemi mentali, che facesse uso di droghe e che sia stata in qualche modo spinta a uccidersi. Di fede cristiana, Lizzie aveva spesso detto anche ai suoi amici che temeva di mentire a Dio. Il padre ha dichiarato che qualunque cosa avesse detto loro, avrebbe trovato dei genitori pronti a sostenerla e a aiutarla. “Era una ragazza molto più matura della sua età” ha detto il padre “e stava vivendo le classiche difficoltà della sua età, stava attraversando problemi di sviluppo della sua maturità ed esplorando la sua sessualità, stava cercando di venire a patto con le sue convinzioni religiose”. Purtroppo non è mai riuscita a condividere queste sue difficoltà con i genitori.



Leggi anche

SCENARIO UE/ Nei limiti del Rapporto Draghi l’agenda per realizzare la vera EuropaELEZIONI USA 2024/ Da Trump a Vance e Gabbard, ogni "attentato" comincia con le parole