Un processo frettoloso, senza testimoni e prove concrete che ne accertassero la colpevolezza, eppure per George Stinney jr, un ragazzino di 14 anni, fu decisa la pena di morte con la sedia elettrica nel 1944 negli Stati Uniti, accusato di duplice omicidio di due ragazzine bianche. Ebbene, adesso, dopo 70 anni, è stato stabilito che il ragazzino era innocente. Non fu lui a uccidere Mary Emma Thames e Betty June Binnicker di 7 e 11 anni a colpi di sbarra di ferro in testa. I corpi delle due bambine furono ritrovati nella cittadina di Alcolu, Carolina del Sud, il 23 marzo 1944. Stinney fu allora arrestato dopo che alcuni testimoni dissero di averlo visto raccogliere fiori insieme alle due bambine. Il giudice Carmen Mullen adesso ha annullato la condanna per un processo che, secondo il giudice, violò i fondamentali diritti della Costituzione. «Ricorderò per sempre quel giorno in cui hanno portato via mio fratello da casa – ha detto la sorella di George, Amie Ruffner, oggi 78 anni – Non ho mai più visto mia madre ridere». Il caso è stato riaperto nel 2013, dopo le ricerche di uno storico di Alcolu che ha investigato sul caso rendendosi conto della totale mancanza di prove a carico del ragazzino. Così a gennaio 2014 il giudice Mullen ha ascoltato le testimonianze del fratello e delle sorella di Stinney e di altre persone coinvolte ed è arrivata ad annullare la condanna. (Serena Marotta)  



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