L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato una risoluzione che invia la Corea del Nord alla Corte criminale internazionale per crimini contro l’umanità. La risoluzione ha preso spunto dal rapporto di oltre 400 pagine reso pubblico lo scorso febbraio in cui una commissione di inchiesta sempre delle Nazioni unite aveva raccolto nel dettaglio le “atrocità indicibili” perpetrate nel paese in quattro campi di prigionia dove sono rinchiusi circa 120mila prigionieri politici e dissidenti. Tra i crimini elencati: “sterminio, omicidio, riduzione in schiavitù, tortura, stupri, aborti forzati e altre forme di violenza sessuale, persecuzione per motivi politici, razziali, religiosi e di genere, trasferimento forzato di popolazioni, sparizione forzata di persone e l’atto disumano di causare consapevolmente la fame”. Cinquanta paesi si sono astenuti dal prendere posizione nel voto dell’assemblea generale, ma la maggioranza ha comunque decretato che tutto questo è sufficiente per accusare la Corea del nord di crimini contro l’umanità, brutalità che, è stato detto, non hanno oggi alcun paragone al mondo.



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