Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, negli ultimi due mesi i miliziani di Isis hanno giustiziato 116 persone, quasi tutti europei, che volevano abbandonare la jihad per tornare a casa, delusi e spaventati da quanto avevano incontrato. Come si sa, sono stati molti, soprattutto inglesi, gli europei che sono andati a combattere con le milizie terroristiche islamiche Siria e in Iraq, ma passato l’entusiasmo iniziale, hanno cercato di tornare nei loro paesi. Lo Stato islamico però non lascia scampo a chi si pente, da qui il numero altissimo di esecuzioni. Sempre secondo l’Osservatorio però si tratta di un numero sicuramente inferiore a quello reale, che potrebbe essere molto più alto. In sei mesi, si legge ancora sul sito dell’Osservatorio, i miliziani di Isis avrebbero giustiziato in tutto 1878 persone per vari motivi, soprattutto per non aver obbedito alla legge islamica imposta nei territori occupati, condannati per adulterio, omosessualità, furto e blasfemia. Di questi, 1175 sarebbero civili tra cui donne e bambini. Un numero di 930 persone giustiziate apparterrebbero invece alla tribù sunnita di Sheitaat. Tra i molti sunniti resi prigionieri, soprattutto ragazzi, è stata imposta loro la scelta tra diventare combattenti di Isis o kamikaze suicidi.