La Svezia andrà alle urne il prossimo 22 marzo, a distanza di tre mesi dalle elezioni vinte dal Partito socialdemocratico in settembre. L’annuncio arriva dal premier Stefan Lofven, il quale ha rinunciato all’ipotesi di cercarsi una nuova maggioranza. “Non prenderò l’iniziativa di nuovi negoziati”, ha dichiarato Lofven in conferenza stampa. “Abbiamo formato un governo – ha detto – abbiamo un budget: con quello ci presenteremo alle elezioni”. I Democratici svedesi, terzo partito del Paese, hanno infatti unito i propri voti a quelli del centrodestra, respingendo la proposta di finanziaria presentata dal governo di centro sinistra con 182 voti contrari, rispetto a 152 favorevoli. Una crisi di governo inedita, seppure si era verificata nel 1958, ma costituisce una novità la breve durata del governo attuale. Intanto Mattias Karlsson, che ha preso il posto di Jimmie Akesson, il leader della destra estrema, ha accusato il governo «essersi rovinato con le proprie mani rifiutandosi di ascoltare le istanze della destra sull’immigrazione». Secondo molti osservatori scandinavi, sarà difficile trovare una maggioranza coesa anche dopo il voto, in quanto i Socialdemocratici e i Verdi hanno non più del 37,9 per cento dei consensi. (Serena Marotta)



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