Una legge che regola il matrimonio, la pratica del culto, la poligamia e la pianificazione familiare è stata firmata ieri dal presidente birmano Thein Sein. Adesso toccherà al Parlamento il via libera finale. Ne parla “AsiaNews.it”. In pratica la proposta di legge regola le restrizioni di matrimoni misti, le conversioni e il numero delle persone che compongono il nucleo familiare. “La Legge vergogna”, così è stata definita da attivisti pro diritti umani e da associazioni. Il disegno di legge prevede che in futuro chi vorrà convertirsi a un’altra religione dovrà seguire un complicato iter burocratico e procedurale, devono ancora essere fissate le pene per chi viola la norma. Le donne buddiste che vorranno sposare uomini di altre religioni, dovranno chiedere l’autorizzazione alle autorità e il matrimonio potrà essere celebrato solo se non ci saranno obiezioni, in caso si violi la legge sono previsti diversi anni di prigione. Gli attivisti del Kachin Peace Network affermano che “il governo vuole discriminare una particolare nazionalità e religione” e etichettano la nuova legge come una “vergogna per tutti i cittadini del Myanmar”. Anche i movimenti femminili lanciano l’allarme definendo la legge “una trappola matrimoniale”. E non solo: critiche anche al progetto di pianificazione familiare, in quanto imporrebbe restrizioni alle nascite. (Serena Marotta)