Bilancio terribile quello degli scontri di ieri – che continuano anche oggi – nella capitale dell’ucraina: 25 morti, centinaia di feriti. La polizia dopo l’ultimatum del governo ieri sera si è lanciata contro i manifestanti che a loro volta hanno reagito, tra i morti infatti anche diversi poliziotti. Un bagno di sangue di cui non si vede la fine. Oggi la Polonia è scesa in campo a fianco degli oppositori chiedendo ufficialmente all’Unione europea sanzioni contro il governo del presidente Yanukovic. Lo ha chiesto il premier Donald Tusk parlando davanti al parlamento, ammettendo che le sanzioni non saranno certo abbastanza per far cambiare atteggiamento al governo ucraino, ma a questo punto è necessario comunque applicare sanzioni contro il governo e anche personalmente contro il presidente ucraino. La Polonia ha poi già cominciato ad accogliere molte delle persone rimaste ferite negli scontri di queste ultime ore. Da parte sua la Russia, stretta alleata di Yanukovich, accusa l’Unione europea di fomentare e sostenere i ribelli. Il computo delle vittime è di 25 morti, nove poliziotti e quattordici manifestanti. Ieri a tarda notte due dei leader dell’opposizione hanno incontrato il presidente ucraino ma non è stato raggiunto alcun accordo. 



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