La situazione è ormai sfuggita a ogni controllo, si può parlare di autentica guerra civile nelle strade di Kiev e non solo. Stamattina sono ripresi infatti gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, il bilancio per adesso è di 17 morti, mentre i rivoltosi hanno preso prigionieri una cinquantina di poliziotti. I morti di oggi sarebbero tutti civili. Diversi dei manifestanti si sono muniti di armi e si spara per le strade. Mezzi blindati e, sembra, anche carri armati si stanno dirigendo nella piazza dove da settimane si concentra la protesta. In questo quadro un parlamentare della Crimea ha annunciato che la sua regione potrebbe annunciare la secessione dal resto del paese, la Crimea è zona fortemente legata alla Russia. Paesi confinanti invece come la Giorgia hanno rilasciato il loro sostegno ai rivoltosi, così come ha già fatto la Polonia. In questo quadro, i leader dei rivoltosi hanno detto che faranno il possibile per fermare le frange più estremiste dei manifestanti se la polizia smetterà di caricare. Alcuni sportivi ucraini che si trovano alle Olimpiadi si sono ritirati dai giochi in protesta per le violenze delle autorità ucraine. E’ intervenuto il ministro degli esteri tedesco che si trova proprio incutesti giorni in vista a Kiev chiedendo che si cessino immediatamente le ostilità. Ha anche detto di essersi incontrato con i ministri degli esteri di Polonia e Francia e con i leader dell’opposizione e si discute di un possibile incontro con il presidente Yanukovich.
Già finita l’esile tregua che si era cercato di costruire dopo i feroci scontri dei giorni scorsi in cui erano morte 28 persone, tra cui una decina di poliziotti. Sono infatti ripresi gli scontri e la notizia dell’ultima ora è che è stato evacuato il parlamento. C’è già stato un morto in piazza Maidan, cuore della ribellione contro il presidente filo russo Yanukovich, mentre i dimostranti avrebbero catturato una ventina di agenti. Intanto finalmente si sta muovendo la comunità internazionale: sia Stati Uniti che Unione europea hanno chiesto al presidente ucraino di fermare la violenta repressione, mentre il ministro francese chiederà oggi al parlamento europeo sanzioni contro il governo di Kiev. L’escalation ormai è intanto diventata inarrestabile: molti dimostranti si sono armati di fucili, ci sono ad esempio cecchini che sparano contro i poliziotti mentre le forze di sicurezza usano i blindati per disperdere i manifestanti. Vista la situazione, diversi atleti ucraini alle olimpiadi di Sochi hanno deciso di tornare a casa e lasciare le olimpiadi. La Russia invece parla di colpo di stato in atto sostenuto dai paesi occidentali.