Da anni Fondazione AVSI è presente in Palestina, dove il tasso di frequenza nelle scuole secondaria non va oltre il 65%. Il 28 febbraio, nella scuola di Terra Santa a Gerico, si terrà la cerimonia di conclusione di un progetto finanziato dal governo italiano e attuato in collaborazione con la Custodia di Terra Santa e ATS pro Terra Sancta in quattordici scuole di Gerico, Betelemme e Gerusalemme Est. Il progetto ha coinvolto 14 istituti scolastici, sia pubblici che privati, per un totale di 6739 studenti, di cui circa 515 ragazzi diversamente abili e altrettanti sostenuti sostenuti con borse di studio, 1495 docenti, 784 famiglie inserite in progetti di formazione, per un totale di oltre 9mila persone coinvolte. L’obiettivo è stato quello di contribuire al miglioramento delle condizioni sociali delle popolazioni locali coinvolte loro malgrado nel lungo ed estenuante conflitto israelo-palestinese, attraverso la promozione di un sistema educativo orientato al dialogo e alla pace. All’evento del 28 febbraio saranno presenti gli alunni delle scuole, oltre alle figure istituzionali promotrici del progetto: il Custode di Terra Santa Pierbattista Pizzaballa, il Console Generale d’Italia Davide La Cecilia, il ministro dell’Educazione palestinese Ali Zeidan, oltre a Terry Durnnian di Unicef e al Segretario Generale di AVSI Giampaolo Silvestri. Due sono stati in particolare gli ambiti operativi del progetto: da una parte le attività educative, con interventi volti al miglioramento delle abilità professionali di giovani e famiglie, tramite la realizzazione di attività extra-curriculari per gli studenti e di momenti di formazione per i genitori, e al miglioramento del tasso di frequenza scolastica tra gli studenti più poveri. Dall’altra quello delle strutture e attrezzature, attraverso al riabilitazione di aule e spazi didattici e acquisto di materiale educativo. “Siamo tutti concordi – ha detto Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa – nel considerare l’educazione un fattore chiave della promozione del dialogo, ma come fare a trasformare questa affermazione in qualcosa di concreto e sistematico? E’ essenziale alimentare il dibattito circa le diverse identità di questa terra, che oggi non hanno altra scelta che coesistere in armonia”.



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