Le rigide regole di segregazione imposte dal credo islamico hanno probabilmente causato la morte di una studentessa araba. E’ successo all’Università King Saudi della capitale Riyadh due giorni fa. Una studentessa si è sentita male verso le 11 di mattina ma i soccorsi non hanno potuto raggiungerla prima delle due successive ore. Il motivo? I soccorsi erano in realtà giunti tempestivamente, ma trattandosi di un equipaggio di infermieri uomini è stato vietato loro di entrare nel campus femminile dove si trovava la giovane. Quando finalmente è stato permesso loro di entrare, la studentessa era deceduta. Secondo il rettore dell’università, però, questa ricostruzione sarebbe del tutto falsa e l’equipe medica sarebbe stata lasciata entrare. Non la pensano così centinaia di studenti che in questi giorni stanno tempestando twitter di post furiosi contro la segregazione sessista che vige nell’Arabia Saudita in base alle regole dell’islam. Maschi e femmine ad esempio non possono frequentare la stessa scuola e quasi tutte le università locali, stessa cosa nei ristoranti e nei bar dove esistono sezioni divise per ogni sesso, e dove molto spesso agli uomini da soli non è neppure permesso entrare nel locale. Uno dei casi più assurdamente tragici è stato quando nel 2002 una scuola femminile andò in fiamme: la polizia religiosa vietò alle ragazze di uscire perché non indossavano il classico vestito nero lungo delle donne arabe. Tornando al caso della studentessa morta per attacco cardiaco, i docenti dell’università hanno chiesto che venga aperta una inchiesta sul caso.