Mentre si avvicina la data, domenica prossima, del referendum farsa sul destino della Crimea, con il G7 che minaccia ritorsioni in caso di annessione da parte russa, torna a farsi vivo lo spettro di una possibile guerra. La Russia infatti sta lanciando in queste ore nuove esercitazioni militari al confine con l’Ucraina, nelle regioni di Rostov, Belgorod e Kursk, esercitazioni che dovrebbero continuare fino alla fine del mese di marzo. Sarebbero impiegati più di 8mila soldati, carri armati e lancia razzi mentre già altri 80mila soldati russi si trovano ammassati introno ai confini tra i due paesi. Esercitazioni che servono ovviamente a tenere alta la tensione nei confronti dell’Ucraina e a non più di tre ore di distanza dal capitale Kiev. In Ucraina invece almeno 60mila persone si sono dette disponibili ad arruolarsi immediatamente per difendere il paese, altro segnale di come sia alta la tensione e di come si ritenga inevitabile prima o poi una guerra. Kiev così come l’Europa e gli Stati Uniti considerano illegale il referendum di domenica e hanno fatto sapere che non ne riconosceranno il risultato. Lunedì, ha promesso Obama, a giochi scoperti, verrà deciso quale tipo di misure verranno prese contro la Russia. La chiesa ortodossa ucraina e il patriarcato di Mosca hanno intanto rilasciato una dichiarazione congiunta in cui chiedono ogni possibile misura per salvaguardare la pace.