Un leader del gruppo di estrema destra ucraino Pravy Sektor, Dmitry Yarosh, ha chiesto al ricercato ceceno Doku Umarov di appoggiare la battaglia di Kiev contro la Russia. L’appello è stato pubblicato sulla pagine di Pravy Sektor nel social network VKontakte. La dichiarazione sottolinea che “numerosi ucraini con le armi in pugno” hanno sostenuto i militanti ceceni nella loro battaglia contro la Russia e “adesso è il momento per ricambiare aiutando l’Ucraina”. La notizia è riportata da tutti i media russi in lingua inglese, secondo i quali il messaggio chiede a Umarov di attivarsi per combattere. Ilsussidiario.net ha intervistato Lorenzo Vidino, esperto di terrorismo islamico.
Ritiene che vi sia un legame tra il terrorismo ceceno e l’estremismo di destra in Ucraina?
Perlomeno con le frazioni più militanti dell’estremismo jihadista ceceno non ci sono contatti, in quanto si tratta di mondi diversi. Come altri regimi post sovietici, l’Ucraina ha avuto relazioni relativamente buone con i dissidenti ceceni che si oppongono al governo russo di Vladimir Putin. Gli ucraini, come gli ungheresi e i polacchi, hanno dei buoni rapporti con i ceceni. Di qui a parlare di un supporto del governo ucraino agli estremisti però ce ne passa. Non ho visto nulla di solido da questo punto di vista, e ritengo che si tratti soltanto di propaganda russa.
Il leader del gruppo radicale ucraino, Pravy Sektor, Dmitry Yarosh, ha invitato il ricercato ceceno Doku Umarov a unirsi alla lotta contro la Russia. Come valuta questa notizia?
Doku Umarov è un personaggio indubbiamente estremista, e se la notizia fosse confermata sarebbe preoccupante.
Quanto conta il ruolo della propaganda nella crisi ucraina?
La propaganda sta giocando un ruolo fondamentale. Già solo in Ucraina, per non parlare dei media occidentali, abbiamo due narrative completamente diverse. Notizie fabbricate ad arte sono registrate da entrambe le parti. Una donna, chiaramente un’attrice, è stata per esempio intervistata dalla tv russa in cinque vesti diverse. Una volta era una residente di Kiev, quella dopo la madre di un soldato di Odessa, quella dopo ancora una residente di Donetsk, e così via. Alla fine su Internet sono uscite tutte le sue foto. E’ chiaro che c’è uno sforzo da parte di entrambi per dipingere il nemico come un estremista.
Esiste un legame storicamente tra il terrorismo islamico e l’estremismo di destra?
In passato si sono visti casi, sia pure isolati, di gruppi islamici legati alla destra eversiva europea. L’estremismo nero in particolare ha simpatizzato per Hezbollah e per altri gruppi. Chiamarle partnership o cooperazioni è eccessivo, ci sono state occasionalmente delle simpatie che in alcune occasioni sono sfociate in attività congiunte. Dal punto di vista teorico però una sinergia tra terrorismo islamico ed estremismo di destra, ma lo stesso discorso vale anche per elementi dell’estrema sinistra. Spesso queste alleanze sono di natura pragmatica e non ideologica, e limitate nel tempo.
Da un punto di vista strategico è possibile che le tecniche dei guerriglieri ceceni siano state adottate da chi cercava di creare disordini in Ucraina?
Si tratta di un’ipotesi, ma anche quanto non ci sono contatti diretti tra i vari gruppi Internet, la tv e gli altri media permettono di studiarsi a vicenda. Tutti i gruppi estremisti studiano i successi ottenuti dagli altri, anche se hanno ideologie totalmente diverse e addirittura opposte. Le tecniche usate dagli estremisti di destra in Ucraina non sono state però di tipo terroristico.
(Pietro Vernizzi)