E’ la notizia che si attendeva da due settimane e oltre, anche se fino all’ultimo si è sperato in un impossibile sviluppo positivo, ad esempio l’ipotesi del dirottamento e quindi che i passeggeri in qualche modo fossero ancora vivi. Adesso è intervenuto il primo ministro della Malesia in persona per dare ai parenti la notizia tanto temuta: sulla base delle ultime ricerche, ha detto, bisogna concludere che il volo MH370 è precipitato nell’oceano indiano. L’aereo era scomparso meno di un’ora dopo essere decollato da Kuala Lumpur direzione Pechino lo scorso 8 marzo, a bordo 239 passeggeri oltre al personale. Sulla scomparsa dell’aereo si sono fatte tutte le ipotesi anche le più inverosimili, ma non è ancora stato reso noto come mai il volo sia precipitato, quali le cause e perché fosse così fuori rotta. Nuovi detriti sono stati avvistati oggi allargo delle coste australiane, al largo di Perth dopo che nei gironi scorsi erano stati avvistati altri possibili detriti. L’unica cosa che si sa è che il pilota ha invertito la rotta improvvisamente, forse perché a bordo era successo qualcosa, cercando probabilmente di andare verso il più vicino aeroporto, ma precipitando invece in mare, ma risulta da capire perché il Boeing abbia volato così a lungo, pare per almeno sette ore, dirigendosi così lontano da qualunque possibile aeroporto e con i dispositivi di segnalazione spenti. Il mistero continua.