Preoccupati dell’alto numero di loro cittadini che da tempo si recano in Siria a combattere contro il regime di Assad e poi tornano in patria con l’idea di abbattere la monarchia saudita, il governo arabo ha introdotto alcune nuove leggi anti terrorismo. Tutti coloro che partecipano a eventi militari all’estero, si legge nel decreto numero 44 approvato dal Re Abdullah, sono da considerarsi criminali che possono essere condannati a un minimo di tre anni fino a un massimo di venti. Lo scorso mese il governo aveva resa nota una lista di gruppi, singole persone e movimenti identificati come organizzazioni terroristiche, ad esempio i Fratelli musulmani. L’articolo uno del nuovo decreto invece definisce il terrorismo “il tentativo di propagandare il pensiero ateo in qualsiasi forma così come il mettere in discussione i fondamenti della religione islamica, su cui si basa l’Arabia Saudita”. Immediate le critiche di Human Rights che definisce il nuovo regolamento un tentativo per imbavagliare qualunque genere di opposizione alla monarchia e paragonare ogni associazione indipendente ai gruppi terroristici.