Homs, città stretta d’assedio e semi distrutta dalla guerra, paga un ennesimo tributo di sangue. Due auto bomba sono infatti esplose questa mattina uccidendo almeno 25 persone. Molti poi i feriti, più di cento, tra le vittime donne e bambini. Homs da tempo occupata dai ribelli è teatro di sanguinosissimi scontri da mesi, a pagarne il prezzo ovviamente i civili, quelli che non sono fuggiti nel frattempo, presi in mezzo al fuoco dei due schieramenti e sottoposti alla mancanza di cibo e medicinali. Proprio pochi giorni fa l’ultimo sacerdote cristiano ancora in città era stato ucciso da alcuni islamici, il missionario olandese Padre Francis Van Der Lugt. L’attentato di oggi sarebbe opera di non identificati gruppi terroristi. L’esplosione è infatti avvenuta in un’area della città abitata in maggioranza da alauiti, a cui appartiene anche il presidente siriano Assad. Intanto proprio oggi la città di Rankous, a nord di Damasco, occupata dai ribelli, sarebbe stata liberata dall’esercito regolare siriano dopo una sanguinosa battaglia durata diciotto ore.