I toni si alzano nuovamente tra Russia, Ucraina ed Europa. Dopo alcuni giorni in cui sembrava che possibili trattative fossero iniziate sul futuro dell’Ucraina senza interventi militari russi, le cose hanno cominciato a precipitare nuovamente. Militanti russofoni hanno occupato le sedi amministrative di città come Donetsk vicino al confine russo, auto proclamandosi indipendenti da Kiev che ha subito minacciato di intervenire militarmente se non si allontaneranno dai palazzi governativi. Kiev accusa Mosca di aver inviato infiltrati in territorio ucraino per sobillare queste sommosse. Adesso ad alzare ancora i toni arriva una lettera personale del presidente Putin ai governi dei paesi europei con una minaccia concreta: se Kiev non salda subito quando dovuto per il transito del gas russo sul suo territorio, Mosca bloccherà le forniture, che come si sa interessano quasi tutta Europa, Italia compresa. Si tratta di un debito reclamato da Mosca superiore ai due miliardi di dollari. Intanto l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, che monitorizza i diritti umani in 47 nazioni, ha espulso la Russia dopo che era già stato sospeso il diritto di voto in seguito all’invasione della Crimea.



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