Dopo settimane di violenze e anche diversi morti, almeno quaranta, forze di governo e opposizione hanno cominciato un tentativo di dialogo per risolvere la drammatica situazione venezuelana. In questo senso è intervenuto anche papa Francesco che ha invitato una lettera alle parti in causa. Lettera che è stata letta dal nunzio vaticano in Venezuela Aldo Giordano all’apertura del dialogo. L’ex nunzio in Venezuela e oggi segretario di Stato vaticano Pietro Parolin da parte sua si è reso disponibile per partecipare personalmente a tali negoziati. La lettera del papa è indirizzata al presidente Maduro, successore dello scomparso Chavez, ai membri del governo, ai rappresentanti della Mesa de Unidad Democrática” e ai cancellieri dell’Unasur. “Sono consapevole dell’inquietudine e del dolore vissuti da tante persone e, mentre esprimo preoccupazione per quanto sta accadendo, rinnovo il mio affetto per tutti i venezuelani, in particolare per le vittime delle violenze e per le loro famiglie. Sono profondamente convinto che la violenza non potrà mai portare pace e benessere ad un Paese, poiché essa genera sempre e solo violenza. Al contrario, attraverso il dialogo potete riscoprire la base comune e condivisa che conduce a superare il momento attuale di conflitto e di polarizzazione, che ferisce così profondamente il Venezuela, per trovare forme di collaborazione” dice Francesco. Aggiungendo che riconoscendo le differenze fra le parti politiche è necessario favorire il bene comune. Tutti, continua Francesco, governo e opposizioni, sono consapevoli delle gravi preoccupazioni legate alla crisi economica, alla violenza e alla criminalità. Ma tutti, continua, avete incolume la fede in Dio e la volontà di difendere la dignità degli uomini: “Proprio ciò vi accomuna e vi spinge ad intraprendere il dialogo che oggi comincia, alla cui base deve esserci un’autentica cultura dell’incontro, che sia consapevole che l’unità prevale sempre sul conflitto. Vi invito, dunque, a non fermarVi alla congiuntura conflittuale, ma ad aprirVi vicendevolmente per divenire ed essere autentici operatori di pace”. Il papa invoca l’eroismo del perdono e della misericordia che liberano dall’odio e dal risentimento aprendo una strada nuova.