La storia dei feti abortiti e poi inceneriti negli impianti di riscaldamento di molti ospedali e cliniche inglesi è ormai risaputa, ilsussidiario.net raccogliendo fonti inglesi ne ha dato notizia da tempo. Ma a quanto pare non è ancora stato detto tutto sull’orribile uso (contrario alla legge) dei feti. Secondo quanto denuncia il sito B.C. Catholic, una mail anonima da parte di alcuni dirigenti del ministero della salute dello stato canadese della British Columbia, si viene a sapere che lo stesso ministeor da anni dispone l’invio di “materiale biomedico” come tumori rimossi, membra amputate ma soprattutto feti abortiti nello stato americano dell’Oregon, per essere usati negli inceneritori che producono energia. Viene quindi riportata la testimonianza del direttore esecutivo dell’Oregon Refuse and Recycling Association, che dice come il materiale biomedico sia quasi sicuramente finito nell’inceneritore di Cocanta Marion dove con particolari accorgimenti viene prodotta energia elettrica. In sostanza, la luce e l’energia dello stato dell’Oregon sarebbe prodotta con i feti dei bambini abortiti (non solo, con resti umani in generale). In realtà la notizia non è nuova: già nel 2007 un giornale locale con un articolo appropriatamente intitolato “Burn baby burn” aveva parlato di tutto questo.