Homs, città martire siriana, devastata dalla guerra che infuria nel paese, ha avuto un altro tributo di sangue, quello del missionario olandese gesuita di 75 anni Padre Francis Van Der Lugt. Non sono ancora chiare le circostanze della sua morte, secondo quanto riportato da un sacerdote siriano e dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, sarebbe stato assalito e colpito da uomini mascherati dentro a un monastero. Altre fonti parlano di un colpo di arma da fuoco sparato non si sa da chi. La curia provinciale gesuita ha detto che “è stato rapito da uomini armati che lo hanno picchiato e poi giustiziato con due proiettili alla testa” davanti alla residenza gesuita a Homs. Padre Van Lungt, che era missionario in Siria dal 1964, non aveva voluto abbandonare il quartiere di Bustan al-Diwan a Homs che da un anno circa è assediato dall’esercito regolare. Diceva che fino a quando lì sarebbero rimasti dei cristiani, sarebbe rimasto anche lui. Era salito alla ribalta internazionale quando alcuni mesi fa aveva postato un video su youtube in cui raccontava la disperata situazione della città assediata e costretta alla fame. “Noi amiamo la vita, vogliamo vivere. E non vogliamo sprofondare in un mare di dolore e sofferenza” aveva detto fra le altre cose.