E’ arrivato il turno di Oscar Pistorius, nel corso di uno dei più drammatici processi che si ricordi nella storia moderna, quello in cui l’atleta è accusato di aver ucciso la fidanzata Reeva. Dopo diverse udienze in cui Pistorius è crollato fisicamente, arrivando a vomitare in aula alla vista delle foto del cadavere ferito della fidanzata, dopo diverse testimonianze anche della stessa Reeva raccolte da amici e familiari in cui lo si è descritto come una persona violenta amante delle armi, oggi ha parlato lui. Una testimonianza a forte tensione emotiva, tanto che Pistorius è anche scoppiato a piangere, e in cui ha descritto il momento esatto dell’omicidio, quando sparò quattro colpi di pistola da dietro la porta del bagno di casa, pensando che ci fosse un ladro e non la sua fidanzata. L’accusa sostiene invece che l’uomo abbia ucciso in modo volontario Reeva. Pistorius ha detto come fosse rimasto paralizzato dalla paura pensando che in casa ci fosse un intruso: non ero certo in che direzione sparare, ha raccontato, poi “ho capito che c’era qualcuno in bagno che ne stava uscendo e prima ancora di capire cosa stesse succedendo davvero ho sparato quattro colpi di pistola”. Quindi è scoppiato in lacrime ricordando il momento in cui aveva capito di aver sparato alla fidanzata: lei non era nel suo letto e allora ha sfondato la porta de bagno per vedere chi ci fosse. Siccome in quei momenti era privo delle sue protesi, ha dovuto toglierle anche in aula per dimostrare lo stato in cui si trovava quella notte.